Chiedere aiuto non è una debolezza, ma un atto di forza dovuto alla consapevolezza di uno stato che è diventato un problema di violenza. Il lavoro delle operatrici del 1522 non può essere solo definito lavoro, ma in quella telefonata, si instaura un legame tra due persone che vogliono risolvere un forte disagio di vita. Grazie ad una telefonata, si può venire a conoscenza dei Centri antiviolenza più vicini dove potersi recare per stabilire un contatto con chi può aiutare una donna che sta subendo violenza. La donna viene accolta e parlare con una operatrice fa rendere conto che può trattarsi di una lite che sfocia alla violenza fisica, sessuale, psicologica, economica, digitale.
“Il 1522 non è un numero solo per le emergenze, che purtroppo ci sono, ma anche un luogo di ascolto dove la donna viene creduta”, spiega in un approfondimento video di Ansa, Maria Spiotta, responsabile del numero 1522.
Spiotta. La privacy è totalmente tutelata e le telefonate avvengono in forma anonima e non sono registrate. Ogni telefonata è una storia diversa e pertanto viene ascoltata e indirizzata in modo personalizzato, adeguandosi a ciascuna richiesta d’aiuto.
Dall’altra parte del cavo, ci sono operatrici che rispondono in 11 lingue diverse, specializzate, mediatrici culturali, avvocate, anche un’esperta di disabilità: infatti, ancor più terribile è che la violenza colpisce soprattutto le donne che rientrano in fasce più deboli. Si tratta di un numero gratuito, attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno. In media, si arriva a circa 150 telefonate al giorno, come anche innumerevoli messaggi sempre al numero nazionale antiviolenza a antistalking che è stato promosso o nel 2006 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento per le Pari Opportunità, gestito dal 2020 da Differenza Donna, associazione con sede operativa in un appartamento di Roma confiscato alla criminalità. Arrivano chiamate anche da familiari, vicini di casa allarmati dalle liti, amici e colleghi, insegnanti e educatori che chiedono un consiglio su come comportarsi, anche operatori sanitari e delle forze dell’ordine.
Le chiamate provengono da tutta Italia, non c’è distinzione territoriale né sociale e le vittime di violenze hanno età e vivono situazioni più disparte.
Fonte: Sky tg 24
Autore: Redazione