Num R.G. 3328/2007 – Num. Reg. Stampa 35

PERIODICO DI INFORMAZIONE SCIENTIFICA
Direttore Responsabile: Alessandra Lofino

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RICICLO IMBALLAGGI: IL RIFIUTO DIVENTA UNA MINIERA METROPOLITANA. DALENA: “Esiste una forma di gestione, di grande potenzialità Italiana e non ancora espressa, che è il recupero energetico dei Combustibili Solidi Secondari”.  

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Con 10 milioni e 470 mila di tonnellate di rifiuti di imballaggio riciclate in Italia, pari al 75,3% dell’immesso al consumo,  si sono superati gli obiettivi europei al 2030. Lo annuncia CONAI nella relazione sulla gestione presentata ieri illustrando i dati relativi alla crescita dei rifiuti di imballaggio riciclati dalle raccolte urbane che diventano, miniere metropolitane. Un “Balzo in avanti del riciclo incoraggiante – commenta  il direttore generale Simona Fontana – «seppur in un contesto di produzione industriale in frenata”, ma adesso l’obiettivo è incrementare le percentuali di intercettazione degli altri rifiuti riferisce Fontana, al fine di rendere ancora di più circolare l’economia del Paese. Un risultato che rispetto al 71% del 2022, vede il rialzo anche grazie alla riduzione dei pack immessi al consumo in Italia. “Il tessuto imprenditoriale – riferisce Fontana – ha fatto ricorso alle scorte di imballaggi e prodotti imballati accumulate nel 2022, producendo uno sfasamento temporale fra la produzione degli imballaggi, il loro uso e il momento in cui sono diventati rifiuti”. Sono state riciclate 418mila tonnellate di acciaio, 59mila di alluminio, 4 milioni e 674mila di carta, 2 milioni e 164mila di legno, 1 milione e 55mila di plastica tradizionale e circa 44mila di bioplastica compostabile, 2 milioni e 46mila di vetro.

C’è da mettere in primo piano anche l’uso dei rifiuti di imballaggio come combustibile alternativo per produrre energia, che sommato ai dati del riciclo raggiungono cifre di imballaggi recuperati e non finiti in discarica pari a 11 milioni e 804 mila tonnellate, cioè l’85% dei pack immessi al consumo. Un lavoro costante e continuo portato avanti da CONAI e dal sistema consortile con i Comuni italiani tramite l’accordo nazionale con ANCI, in accordo con i Consorzi di filiera.  Nel 2023 sono stati 7.242 i Comuni che hanno stipulato almeno una convenzione con il sistema consortile, con una fetta di popolazione servita pari al 96% degli Italiani. E oltre 15 milioni sono gli abitanti del Centro-Sud coinvolti in progetti territoriali speciali volti a far crescere le raccolte per il riciclo nelle aree ancora in ritardo. Ovviamente, per il ritiro dei rifiuti di imballaggio in modo differenziato ci sono costi importanti per i comuni, ma CONAI, nel 2023 ha attivato una politica di contributi, versando ai Comuni italiani 696 milioni di euro, risorse che provengono dalle imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi che si fanno carico dei costi da sostenere per gestire il fine vita degli imballaggi che immettono sul mercato. Con questi risultati di riciclo, l’Italia rimane in una posizione solida nel quadro europeo. Il 70% dei rifiuti da imballaggio richiesto dall’Unione al 2030 è stato quindi di gran lunga superato e lo conferma Fontana che continua “ Secondo gli ultimi dati Eurostat, l’Italia è leader per riciclo pro-capite di imballaggi in un testa a testa con la Germania, staccando di diversi punti il più piccolo e gestibile Lussemburgo. Non è un caso che lo scorso anno la Commissione Europea abbia inserito il nostro Paese fra i nove non a rischio per il raggiungimento degli obiettivi di riciclo, nella sua relazione di segnalazione preventiva sull’attuazione delle Direttive sui rifiuti”. Una volta raggiunto questo risultato, sarà necessario proseguire con continuità aumentando quantità e qualità  delle raccolte differenziate, commenta Fontana, anche perche “sono richiesti dal  nuovo Regolamento europeo, tassi di intercettazione dei pack sempre più alti. Sarà importante utilizzare lo strumento delle raccolte selettive” e continua  “Per migliorare ancora saranno importanti le innovazioni a monte, nella progettazione di imballaggi sempre più riciclabili e rigenerabili, e a valle, nelle tecnologie di riciclo in grado di recuperare materiale dalle frazioni oggi ancora più difficili da riciclareL’augurio, poi, è quello che sempre più materiali possano rientrare in modo efficiente in un flusso sostenibile e circolare. Non solo i materiali da imballaggio, che a livello europeo rappresentano il 4% dei rifiuti totali».

Giuseppe Dalena, a.d. Selectika, alla luce dei dati presentati da CONAI, si sofferma su un punto fondamentale in merito alle miniere di residui sia derivanti dal post consumo che dal ciclo industriale, dichiarando che “sono tese alla crescita grazie ad un numero di frazioni merceologiche che sono selezionate dai Centri di Selezione post raccolta differenziata, oltre dalla crescita della raccolta selettiva delle bottiglie per bevande. Le nostre “ materie “ ben riciclate, grazie alla nostra grande professionalità e capacità, ed alle risorse economiche messe a disposizione dal nostro sistema consortile, sono ovviamente ben accette dagli altri Paesi. D’altra parte permangono fattori di freno alla competizione quali i prezzi delle materie vergini e dei riciclati provenienti da Paesi dove i sistemi di tracciabilità e la mancanza dei controlli, costituiscono facilitazioni di mercato. Infine molti ancora non sanno che esiste quindi una quantità non indifferente di scarti della selezione degli imballaggi di plastiche: una sorta di “zuppa di plastiche miste” che al mercato del riciclo non aggradano ma hanno necessità di essere gestite. A valle di tutte le attività di riciclo, esiste una forma di gestione, di grande potenzialità Italiana e non ancora espressa, che è il recupero energetico dei Combustibili Solidi Secondari”.  

In crescita per il 2023 anche i quantitativi di imballaggi riutilizzati: nel 2012, infatti, CONAI ha introdotto agevolazioni e semplificazioni contributive per gli imballaggi concepiti per un uso pluriennale. Nel 2023 sono stati più di un milione e 200mila tonnellate gli imballaggi riutilizzabili dichiarati a CONAI, in crescita rispetto al milione e 155mila del 2022; tra questi, i più diffusi sono gli imballaggi in legno, come i pallet, e le bottiglie in vetro a rendere del circuito ho.re.ca.

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