Al Parlamento europeo si è tenuto l’ultimo incontro su JTF e i progetti legati alla green economy. L’intera manifestazione, partita con una mostra multimediale e sviluppata in incontri tematici sulla rinascita cittadina, ha riscosso consensi e grande interesse da parte dei rappresentanti di istituzioni europee e italiane
Chiude , così, a Bruxelles, Taranto Euro-Med Resilient City: a new vision for the Mediterranean, la tre giorni organizzata – su invito e in collaborazione con l’europarlamentare tarantina Rosa D’Amato del gruppo Greens-Efa – dal Comitato Organizzatore Taranto 2026 con la Regione Puglia e il Comune ionico, per illustrare i progetti più innovativi legati alla visione strategica di sviluppo ecosostenibile della città dei due mari, e la sua Transizione Giusta.
E l’incontro finale ha raccolto grande interesse da parte dei rappresentanti di istituzioni europee e italiane, affrontando temi chiave: a cominciare dalla Transizione Giusta di Taranto, il principale dei due territori italiani – l’altro è il Sulcis – legati al programma europeo Just Transition Fund, che per favorire la transizione economica in chiave ecosostenibile (in attuazione del Green Deal europeo) ha stanziato per il capoluogo ionico 796 milioni di euro.
il capo unità Italia della DG Regio della Commissione europea, Anton Schrag, ha illustrato fini e strutturazione del Fondo europeo JTF: “Un’Europa che punta alla neutralità climatica, e neutra dal punto di vista del carbonio entro il 2050, attivando misure per 17 miliardi per le aree più impattanti. Gli assi principali sono per le Pmi innovative e il riorientamento lavorativo. Il Piano per Taranto prevede otto azioni, di cui la più complessa è l’idrogeno verde. Ma il 70% dei circa 800 milioni per il territorio tarantino va speso entro il 2027 o andrà perso”.
Rachel Lancry Beaumont, capo unità Coter del Comitato delle Regioni, ha ricordato che “il Piano per Taranto non riguarda solo il siderurgico, ma anche industrie ad alte emissioni come quelle delle auto, del cemento, della carta”, ma anche le misure aggiuntive per l’assistenza tecnica complementare al programma. “Per il Jtf vale l’ottica della complementarietà per gestire nel miglior modo la sua convivenza con altri fondi europei: servono governance multilivello”.
Il docente del Politecnico di Bari Francesco Defilippis ha poi condiviso gli studi effettuati dal polo universitario su Taranto – “città paradigmarica e pluristratificata, con una crisi di coesistenza delle varie città che racchiude, ma che sta guadagnando consapevolezza” – legati alle tematiche del Green Deal. Mentre Antonio Panico, sociologo e direttore della Lumsa di Taranto ha raccontato la crescente resilienza dei tarantini, attraverso le istanze di cambiamento raccolte in focus group con cittadini e associazioni ambientaliste, registrando come “la rabbia si stia trasformando in voglia di partecipazione”.
Fonte: Press Regione Puglia
Autore: Alessandra Lofino