Condivisione e contaminazione sono i due valori emersi dalla giornata di studio che si è tenuta al Politecnico di Bari dedicata ai temi della bioeconomia in Puglia, dalle nuove energie, alla bioindustria, al rapporto fra pubblico e privato, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile,Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile). Un confronto tra studenti, docenti e imprenditori che ha visto una grande partecipazione di pubblico interessato a conoscere nuovi modelli e sistemi da adottare in tema di sostenibilità. Si è partiti dalla definizione stessa dello sviluppo sostenibile, di cui tanto si discute e si è voluto incentrare le tematiche non solo dal punto di vista teorico, ma essenzialmente pratico e operativo. Gli interventi delle istituzioni e delle autorità presenti nella giornata, hanno dato un forte lancio e contributo industriale e culturale all’intera manifestazione, che ha visto, poi, tre distinti dibattiti in tre altrettante aule, ciascuna coordinata rispettivamente da Giovanni Ronco, delegato Bioeconomia Confindustria Puglia con i relatori intervenuti per la tavola rotonda dal titolo Partnership pubblico privato per lo sviluppo dei territori. Riccardo Amirante, Vicepresidente distretto Nuova Energia Poliba, che ha coordinato la tavola rotonda dal titolo Nuove energie: efficientamento, riqualificazione e territori; Michele D’assisti, delegato di Ateneo per lo Sviluppo Sostenibile Poliba coordinatore della tavola rotonda dal titolo Bioindustria: nuovi obiettivi per la sostenibilità e il clima.
I relatori della prima tavola rotonda, Lucia Parchitelli, che ha dedicato il suo intervento sugli aspetti importanti e positivi della proposta di legge regionale sulla Bioeconomy, Michele D’assisti, come referente del gruppo di lavoro “Università per l’industria della RUS”, Vito Gallo su un importante Hub Agrifood Progetto PNRR, Francesca Portincasa sulle progettualità dell’Aqp, Giovanni Mastrangelo Sindaco di Gioia del Colle che ha evidenziato l’importanza per l’intera collettività delle progettualità e delle integrazioni che ne derivano, Isabella Pisano come delegata terza missione del dipartimento Bioscienze, biotecnologie e Ambiente, Fabio Manca che ha presentato importanti slide sulle statistiche sulla sostenibilità e progetti di ricerca per lo sviluppo del territorio, Michele Ippolito come referente dell’associazione per il Meglio della Puglia e Associazione rete comuni sostenibili e Alessandro Gaeta come referente della rete giovani italiana. Insieme hanno dato un importante contributo agli studenti che, al termine delle relazioni, hanno redatto un documento con contenuti relativi agli interventi e alle loro aspettative di apprendimento dell’ambito della bioeconomy. (intervento studenti). Come anche i relatori della seconda tavola rotonda, Ugo Patroni Griffi che ha presentato il suo intervento sulle comunità energetiche portuali, Antonello Antonicelli che come direttore Amiu e consulente nazionale Anci ha discusso sulle tematiche ambientali in Puglia, Giuseppe Rizzi come Energy Manager Aqp, Leonardo delle Foglie, Ceo Tersan Puglia sul progetto Tersan3, Giacomo Oro su le CER in project financing. In merito a queste relazioni, ascoltiamo il documento che hanno realizzato gli studenti. ( intervento studenti ). Bioindustria: nuovi obiettivi per la sostenibilità e il clima è stata la terza tavola rotonda, a cui sono intervenuti, Matteo Sorrenti, presidente del Consorzio CAM sul progetto produzione bisolfato e filiera agroindustria, Paola Rossi, come membro GDL RUS università per l’industria sede Trieste, Michele De Rosa, sul progetto Social Eco, valorizzazione Scarti Alimentari, Valentino Russo, produzione di Biostimolanti da produzione Algali, Michela Cariglia, del Consorzio Gargano pesca, sul progetto terra damare e intelligenza artificiale, Nella Rossini, Plasmapps, tecnologia al plasma, sulla scelta green per i materiali del futuro, Emanuele Memmola, a rappresentare il gruppo ENI sulla mobilità sostenibile. Ascoltiamo il documento degli studenti ( intervento studenti).
In Puglia, il 20 marzo 2019 è stato realizzato il “Manifesto della Bioeconomia in Puglia” sottoscritto da Presidenza della Regione Puglia Università degli Studi di Bari e Confindustria Puglia, considerato il primo passo verso una strategia d’intervento pugliese nel panorama della Bioeconomia. Ma per favorire la promozione, transizione, creazione e adozione di modelli di Bioeconomia, e quindi economia circolare, occorre realizzare un processo di inclusione che veda il coinvolgimento di tutti gli stakeholder regionali. La giornata della Bioeconomia vuole favorire proprio questo percorso. Quindi facilitare la connessione e il dialogo tra stakeholder appartenenti a diverse catene del valore; promuovere e divulgare a tutti i livelli dei principi della Bioeconomia; inquadrare il contesto pugliese in materia di Bioeconomia per una successiva mappatura; redigere una roadmap per lo sviluppo strategico della Bioeconomia in Puglia; supportare l’approvazione della Proposta di Legge Regionale sulla bioeconomia, presentata a novembre 2020. «Lo sviluppo sostenibile dovrà diventare un fatto culturale – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio – occorre anche coniugare gli antichi saperi con l’innovazione, penso all’agricoltura, imprescindibile dalla tutela dell’ambiente. (Intervista ass. Maraschio). «Sappiamo che il connubio ricerca, quindi università con l’impresa, è importantissima, lo ritroviamo anche nella mission 4 del Pnrr – ha sottolineato Patty L’Abbate, vice presidente Commissione Ambiente della Camera (Intervista On.L’Abbate). «Le aziende pugliesi stanno avanzando in questo processo – afferma Giovanni Ronco, Delegato alla Bioeconomia di Confindustria Puglia ( intervista dott.Ronco) . Barbara Valenzano, ufficio Pnrr della Regione Puglia, lavora per lo sviluppo del Progetto Idrogeno. ( intervista Valenzano). «Bisogna fare un passaggio epocale dal fossile al rinnovabile perché il fossile è in esaurimento ed è inquinante (carbone e derivati del petrolio) per cui pensare all’idrogeno e ai biocombustibili significa eliminare i microinquinanti (diossine e furani). Occorre attuare questo processo graduale dell’idrogeno nei cicli produttivi». Un esempio di economia circolare è fornito dall’Acquedotto pugliese. ( intervista pres. Laforgia). La depurazione avviene per via biologica ed è un processo naturale afferma Francesca Portincasa( intervista dott.ssa Portincasa). Ma come è noto anche i rifiuti possono produrre ricchezza. «A Bari è stata completata la realizzazione dell’impianto di trattamento della frazione organica a servizio della città, afferma Antonello Antonicelli, ( intervista dott. Antonicelli). Al termine dei lavori è stato approvato il documento finale per la promozione della costituzione del “Distretto Regionale della Bioeconomia Circolare Pugliese. E sono stati consegnati gli attestati di partecipazione agli studenti che sono intervenuti alla giornata bioeconomy day.
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