Viaggio,ricerca, motivazione e quindi qualità della vita. Oggi l’industria turistica parte da questi valori che pongono al centro dei sistemi, la persona. Sino a un po’ di anni fa, il turista puntava ad allontanarsi dalla quotidianità, oggi punta a realizzare un’esperienza. Sono subentrati, quindi altri meccanismi di trasmissione dell’impatto economico e a dettarli, chi o cosa possa essere stato determinante, lo vedremo o potremo intuirlo insieme approfondendo le tematiche legate all’industria turistica. Non si parla più, infatti, di turismo, ma di industria turistica che smuove e muove l’economia di un paese, coinvolgendo più sistemi. Il termine meta turistica, oggi, è legato ai grandi numeri che muove flussi turistici, ma d’altro canto non si prescinde dalle mete a cui si ricerca l’esperienza, da cui turismo esperienziale. Entrambe le formule, si concentrano su canali essenziali, quali, la qualità delle strutture, dei servizi offerti, delle località. Ma di cosa si tiene conto in misura maggiore? Si cerca di dare valore alla variabile tempo, poiché quel che si ha a disposizione è sempre meno e si cerca, quindi, di ottimizzarlo cercando di fare scelte oculate e ragionate.
Da tener conto, anche della presenza del web e delle nuove tecnologie informatiche e le modifiche degli assetti geoistituzionali, in cui si evidenzia una completa inversione di tendenza. “Grandi Paesi fino a qualche tempo fa esclusi dal circuito del turismo sono oggi importanti bacini di domanda e agguerriti competitor delle economie più mature. Si tratta per la gran parte di Paesi di nuova industrializzazione, dai quali partono turisti ricchi e che, pur rappresentando una bassa percentuale della popolazione del Paese da cui provengono, sono tuttavia tanti in valore assoluto, viaggiano in gruppi numerosi, in aereo e preferiscono le grandi strutture alberghiere”
L’Italia, con il suo patrimonio artistico, storico e naturale unico, è stato il Paese più sognato dai viaggiatori di tutto il mondo, meta di artisti, scrittori ed eruditi, oggi quello che continua a essere il sogno della maggioranza dei turisti, ma oggi, il rischio che possa rimanere allo stesso livello è alto a causa dell’incapacità del sistema Paese di “trasformare questo sogno in realtà”.
“Il desiderio di muoversi e organizzare vacanze in Italia ha trovato, però, conferma nei numeri, nell’analisi di elaborazione su dati Ministero del Turismo – Ufficio di Statistica”. fonte: “Fonte: MiTur – DVPT – Ufficio di Statistica”, dati presentati a gennaio 2023.
Infatti, nelle strutture ricettive sono stati registrati oltre 140 milioni di arrivi (+50% rispetto al 2021) per un totale di 463 milioni di presenze (+38% rispetto al 2021). A conferma della tendenza di crescita, il mese di dicembre 2022 ha evidenziato ulteriori segnali di ripresa per il comparto turistico: si è infatti passati da meno di 16,4 milioni di presenze a dicembre 2021 a 20,7 milioni a dicembre 2022. Resta invariata, invece, a livello nazionale, la durata media del soggiorno (2,7 notti).
Inserire Figura 1.
Storia, borghi, piazze, bellezze naturali, sono stati rafforzati dalla presenza, negli anni, dei brand industriali evocativi, l’enogastronomia, lo stile, la moda, l’Italian way of life. Ciò che caratterizza il Bel Paese è un andamento altalenante, che lo vede, nell’ambito dell’industria turistica affermarsi per poi scendere di quota, per poi risalire, così come accade dal 2005, quando l’Italia si posizionava al primo posto, grazie a turismo e cultura. Ma fattori legati al business, tecnologia, politica e innovazione molto spesso penalizzano l’Italia , quindi fattori di contesto, rispetto a Giappone, Svizzera e Germania. Ecco che siamo arrivati al punto cruciale: la mancanza di infrastrutture chiave, come aeroporti, porti, alta velocità, ma anche la scarsa manutenzione del territorio, il dissesto idrogeologico, la poca cura degli agglomerati urbani, la percezione di una eccessiva criminalità nelle città, il basso livello dei servizi pubblici locali, l’inadeguatezza dell’infrastrutturazione digitale, sono tutti elementi che contribuiscono a ridurre sensibilmente l’appeal turistico del territorio italiano. Non si può non parlare dell’effetto della pandemia COVID-19 che si è fatto sentire nel settore turistico che nel 2021 ha visto l’inizio della ripresa, secondo il World Travel &Turism Council che quantifica l’impatto economico di TRAVEL&TOURISM. La ricerca annuale, è scritto, del 2022 che copre 185 paesi/ economie e 26 regioni del mondo, rivela l’entità della ripresa nel 2021. Prima della pandemia, viaggi e turismo, inclusi i suoi impatti diretti , indiretti e indotti, era uno dei settori più grandi del mondo, rappresentando 1 su 4 di tutti i nuovi posti di lavoro creati nel mondo, il 10,3% di tutti i posti di lavoro( 333 milioni) e il 10,3 % del pil mondiale ( 9,6 trilioni di dollari). Nel frattempo, la spesa dei visitatori internazionali è stata pari a 1,8 trilioni di dollari nel 2019 ( 6,8 % delle esportazioni totali). I viaggi e il turismo consentono lo sviluppo socio economico, è scritto, la creazione di posti di lavoro e la riduzione della povertà. Questo a sua volta guida la prosperità e un significativo impatto sociale positivo, fornendo opportunità uniche per donne, minoranze e giovani . i vantaggi , quindi, si sono diffusi ben oltre i suoi impatti diretti in termini di PIL e occupazione, con guadagni indiretti che si estendono attraverso l’intero ecosistema di viaggio e la catena di collegamenti con altri settori.