Le Commissioni IV e V coordinate da Francesco Paolicelli, hanno affrontato il tema riguardante il rischio di perdita dell’Autorità di sistema portuale di Taranto e le criticità sui dragaggi al Molo Polisettoriale di Taranto.Su richiesta del consigliere Massimiliano Di Cuia (FI), sono stati convocati in audizione il presidente dell’Autorità Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto Sergio Prete e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Dalla lunga relazione esposta dal presidente dell’Autorità di sistema portuale è emersa la forte volontà di passare da un porto chiuso totalmente industriale, ad un porto aperto innovativo e sostenibile, dove certamente in prospettiva difficilmente avrà i numeri delle statistiche che aveva prima, ma avrà un impatto importante dal vista di vista della creazione del valore aggiunto e dell’occupazione, dell’innovazione e della sostenibilità ambientale. È in atto un significativo processo di rilancio del Porto pur tra le tante difficoltà derivanti dal momento di crisi, ma vi è la consapevolezza che spesso i momenti di crisi si trasformano in opportunità.
È stato fatto riferimento alla mole di azioni di sviluppo delle attività portuali e logistiche che andranno a determinare il prossimo piano di sviluppo dedicato esclusivamente ai portatori di interesse del porto, volto ad acquisire il punto di vista della rete di stakeholder cui è affidato un peso rilevante nelle nuove strategie di sviluppo dello scalo. Determinante sarà sapere che cosa si vuole fare dell’ex Ilva. L’orientamento è quello di puntare sull’energia rinnovabile e sugli impianti eolici in mare, generando un tipo di industria decarbonizzata. Rassicurazioni sono giunte anche sul fronte occupazionale, con l’assunzione dell’impegno di ricollocare i 352 ex CTC. Anche da parte dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali è giunto il forte bisogno di conoscere il futuro della fabbrica ex Ilva, invitando nello stesso tempo la parte politica a farsi carico affinchè la Regione Puglia metta in campo forme di sostegno per le politiche attive che vadano nella direzione di formare i lavoratori, perché si possa adeguare la domanda di lavoro all’offerta.
Fonte: Agenzia Puglia Notizie