Num R.G. 3328/2007 – Num. Reg. Stampa 35

PERIODICO DI INFORMAZIONE SCIENTIFICA
Direttore Responsabile: Alessandra Lofino

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A che prezzo la sostenibilità aziendale?

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landscape photography of field

Definire un’azienda sostenibile non è affatto semplice, a causa delle  diverse normative che vengono modificate di continuo, ma anche perché  non esiste ancora un regolamento ben preciso, tant’è che si determinano  tante incomprensioni e approssimazioni. Alcuni studi realizzati dall’Università Cattolica di Milano, “la  sostenibilità aziendale si riferisce a una nuova concezione  dell’attività imprenditoriale, secondo cui il fine ultimo dell’attività  d’impresa non può consistere nella sola massimizzazione del profitto  (obiettivo tipicamente di breve periodo), ma va esteso alla creazione di  valore nel lungo periodo. Obiettivo, quindi, di un’azienda sostenibile,  è quello di puntare a creare un ritorno economico per proprietari e  azionisti e garantire benefici di carattere sociale (uguaglianza  nell’accesso alle risorse e nelle opportunità del singolo lavoratore) e ambientale (operando nel rispetto dell’ambiente per evitare sprechi e inquinamento). Elemento fondamentale e che coinvolge da anni l’intera collettività è la  produzione di beni e servizi rivolta a migliorare la qualità della vita  delle persone e della società nel suo complesso. A questo punto, sarebbe  opportuno precisare che non bisogna trascurare i tradizionali aspetti  contabili e finanziari: aspetti che, se trascurati, porterebbero le imprese all’uscita prematura dal mercato, senza dunque la possibilità di  portare avanti i percorsi di sostenibilità ambientale e sociale  intrapresi.

Resta fondamentale che un’impresa sostenibile produca  profitti e risultati, in modo che il surplus possa essere reinvestito  anche in processi orientati al rispetto dell’ambiente, dei lavoratori e  delle comunità locali. A tal proposito, esistono incentivi economici  legati al raggiungimento di appositi obiettivi di sostenibilità. Ma, in concreto, la trasformazione sostenibile dell’azienda coinvolge  board e management di primo livello aziendale, al fine di delineare  strategia e modalità di un percorso destinato a durare nel tempo e a  influenzare anche l’immagine dell’impresa. È importante che siano gli  stessi vertici di un’azienda  ad essere consapevoli dell’importanza di  questa trasformazione per non incorrere in errori che possano far avere  ricadute sull’azienda. Tra l’altro, ad essere coinvolte nella  trasformazione, dovranno essere tutte le aree dallo stessa produzione  alla logistica. Per raggiungere tali obiettivi, è necessaria la creazione di una cultura organizzativa con dipendenti e collaboratori  adeguatamente formati alla sostenibilità, attraverso strumenti e  incontri periodici.

Da  qualche anno, emerge una nuova area e quindi una  figura nuova a tal proposito, la sustainability manager con il compito  di pianificare strategie che possano giovare al business in un medio o  lungo termine. A questa azione si affianca quella di costante e completa  promozione di investimenti commerciali sostenibili da parte  dell’azienda, nonché la promozione interna di pratiche più sostenibili.   Si discute, poi, tanto di sostenibilità, ma il rischio è quello di  cadere nella trappola del Green Washing e cioè presentare un’immagine di  sostenibilità della propria azienda e non far avere continuità alle iniziative intraprese. Oltre all’assenza di una reale sostenibilità, è quello dell’effetto  boomerang, in termini di reputazione e d’immagine. 

Quindi, ci chiediamo: quali attività deve portare avanti un’azienda per  essere realmente sostenibile? Come primo step, considerare i processi interni, reimpostati per  garantire una maggiore ecoefficienza ambientale: riduzione di rifiuti,  scarti ed emissioni inquinanti, implementazione di iniziative di  efficienza energetica e utilizzo delle energie green. Per quel che riguarda la sostenibilità sociale, invece, percorsi interni  per annullare le disparità di trattamento e partecipazione nella vita  aziendale, nonché una migliore conciliazione vita personale-lavoro (come  ad esempio lo Smart working). In effetti, un’azienda sostenibile  dovrebbe  agire sui prodotti/servizi offerti,  per determinare un valore  aggiunto per i clienti/consumatori, contribuendo anche un miglioramento  sociale e ambientale. Ancora,  sarebbe opportuno contattare e coinvolgere partner e fornitori  che adottino politiche sulla sostenibilità, in modo da favorire la nascita di filiere sostenibili e mirate all’innovazione, con uno sguardo  particolare all’open innovation aperta ai contributi esterni, in modo da  migliorare prodotti e processi e il loro livello di sostenibilità.

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